Fra gli addetti ai lavori la cosa è data per certa: a giugno Apple presenterà sostanziose novità per il suo celebre smartphone. Le indiscrezioni che circolano in Rete e le anticipazioni degli analisti fanno al momento pensare che le "new entry" saranno due, di cui si sono anche definite le caratteristiche tecniche: un iPhone 3G evoluto, con prestazioni superiori a quello attualmente in commercio, e un melafonino a basso costo, che potrebbe essere messo sui listini (al netto dei sussidi) a 99 dollari. Fosse vera questa seconda ipotesi per la casa di Cupertino sarebbe il debutto in grande stile nel mercato entry level dei cellulari, aprendo il fronte a chissà quali effetti sull'intera industria della telefonia mobile (di per sé alle prese, in questa fase, con una domanda tutt'altro che esplosiva).
Gli analisti di RBC Capital Markets, nel predirre l'avvento dell'iPhone "low cost", qualche considerazione l'hanno pure già fatta. A loro dire Apple potrebbe incrementare i volumi di vendita dal 25% al 69% e andare a catturare una fetta del mercato mondiale degli smartphone compresa di poco inferiore al 20%. Il richiamo del prezzo fissato a 99 dollari si porta però appresso, sottolineano gli stessi analisti, il rischio di una difficile gestione dei vari modelli a catalogo. Quanto verrebbero infatti condizionate e cannibalizzate le vendite e i margini operativi degli iPhone di fascia alta e degli iPod da un terminale che costerebbe un terzo dello cellulare ammiraglia e avrebbe le medesime funzionalità multimediali del lettore multimediale più popolare del pianeta? La soluzione, per Apple, sarebbe necessariamente quella di ampliare la rete dei carrier che distribuiscono i suoi apparecchi nel mondo ma non è detto che gli azionisti della società della Mela siano inclini a sposare questa strategia. Dopo tutto Apple ha tenuto botto alla crisi dell'hi-tech in virtù della sua natura di vendor di prodotti con prezzi di fascia alta e cambiare politica potrebbe essere controproducente (anche per il valore del titolo in Borsa).
Più vicino lo sbarco in Cina?
Dal quartier generale di Apple, come di consueto, non filtrano commenti e non ci sono neppure conferme circa l'ipotesi, ventilata da alcune testate on line americane, di un prossimo sodalizio con China Unicom, il secondo operatore mobile (con 130 milioni di clienti attivi) del grande Paese asiatico. La società californiana vede nella Cina un mercato di sbocco importante per il suo telefonino e fallito mesi addietro l'accordo con China Mobile ecco aprirsi una seconda possibilità. Secondo i rumors il lancio dell'iPhone in Cina potrebbe materializzarsi a metà maggio, quando China Unicom ufficializzerà la disponibilità della sua rete 3G a tecnologia WCDMA, la stessa utilizzata (fra gli altri) da AT&T, partner esclusivo di Apple negli Stati Uniti.
